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Come noi esseri umani viviamo la tecnologia: un rapporto fisico in evoluzione


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Il progresso tecnologico

Da quando l'uomo ha forgiato il primo utensile con le sue mani, il progresso tecnologico è stato un costante compagno di viaggio nell'evoluzione umana. La tecnologia, infatti, ha cambiato il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo gli uni con gli altri, influenzando il nostro rapporto fisico con gli strumenti che utilizziamo e integrando, sempre di più, il mondo fisico con quello virtuale. Tuttavia, per raccontare il rapporto tra il mondo fisico e virtuale, non è necessario andare tanto lontano, dovremmo solamente tornare a un secolo fa.

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I primi computers

Il Passato ormai remoto: l'Immobilità del digitale

Nel corso del XX secolo, la nascita e l'evoluzione del computer ha segnato una svolta epocale nella storia della tecnologia. Le prime macchine erano enormi, spesso occupando intere stanze, e rappresentavano un simbolo di progresso e innovazione. Per utilizzarle, gli individui dovevano recarsi fisicamente nei centri di calcolo, e con questo "viaggio" richiesto per accedere alle risorse informatiche si enfatizzava la sacralità di tali dispositivi e limitava la loro accessibilità a pochi eletti, rendendo l'informatica un campo esoterico e distante dalla vita quotidiana.


Così è rimasto anche con l’avvento di Internet a fine degli anni '90, a cui ci si poteva collegare solo in certi posti, come negli internet point, in ufficio e a casa, mantenendo il rapporto tra l’uomo e il digitale strettamente collegato ad un luogo.

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L'era dello smartphone

Il Presente quasi superato: la fusione tra digitale e virtuale

Nei primi anni 2000, i due ambienti – fisico e digitale – hanno iniziato ad intrecciarsi sempre di più grazie all’avvento dello smartphone. Infatti, oggi, possiamo ricevere indicazioni online che facilitano i nostri trasferimenti fisici, possiamo in ogni momento cercare informazioni relative a qualcosa che abbiamo appena visto di persona, tutto mentre camminiamo. Lo smartphone ci permette di comunicare in tempo reale con chiunque nel mondo e di accedere a una quantità infinita di informazioni, rendendoci dipendenti da questo oggetto che è diventato un'estensione di noi stessi: lo teniamo in mano con noi ovunque e, se non lo abbiamo, viviamo un momento di astinenza, o "nomofobia", cioè la paura di essere senza cellulare.


Un altro oggetto da cui siamo e saremo dipendenti, poiché anch'esso ci pone davanti uno schermo mantenendoci legati ad un oggetto fisico invasivo, è il visore. Il visore, per esempio Vision Pro di Apple, è in grado di ricreare ambienti ed esperienze, similmente vissute nel mondo fisico, in un ambiente esclusivamente virtuale, o in una realtà aumentata, dove la nostra mente può isolarsi e immergersi in un mondo fittizio, quasi in un sogno ma fatto da svegli. Perciò questa tecnologia rappresenta un passo ancora più vicino a permetterci di vivere in un ambiente ibrido dove il fisico e digitale si intrecciano.

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wearable technology

Il Futuro prossimo: la tecnologia indossabile

Oggi, la direzione presa non è solo verso un futuro ibrido, ma anche verso un futuro integrato, dove la distanza tra la tecnologia e noi è sempre più ridotta, perché non ce la portiamo più in mano, come se fosse un’estensione di noi stessi, ma la indossiamo come un oggetto che da secoli appartiene alla vita quotidiana.


Si tratta della tecnologia ‘wearable’, cioè indossabile e intelligente (IOT -Internet of things) , ora rappresentata da smartwatch, braccialetti fitness, occhiali intelligenti, smartband, fitness tracker e anelli smart, che si collegano, via Bluetooth o Wi-Fi, ad un hardware come lo smartphone ma che assolvono molteplici funzioni. Per esempio lo smartwatch, non solo funge da orologio ma assolve anche altre funzioni, come inviare notifiche, rispondere ad una telefonata, controllare da remoto alcune attività, monitorare il battito cardiaco e rilevare, attraverso dei sensori, cadute e incidenti, effettuando chiamate di emergenza. I wearable devices, quindi, completano l’esperienza reale e i bisogni fisici con soluzioni digitali intelligenti, consolidando l’idea di un futuro dove il digitale diventa complementare alla realtà fisica.


Un esempio di ‘wearable device’ super avanzato è l’innovazione di Imran Chaudhri e Bethany Bongiorno, ex designers di Apple e fondatori di hu.ma.ne, azienda che si propone di creare “un'intelligenza artificiale giusta”, cioè una tecnologia incentrata sull'uomo, accessibile, inclusiva e senza tempo. Secondo la loro apparizione in un TED Talk, consisterebbe in un prodotto simile ad una ‘spilla’, per cui un piccolo oggetto indossabile sulla propria giacca facilmente utilizzabile, non richiedendo alcun hardware esterno per poter funzionare. Questo perché tutte le sue attività saranno fondate solo sul cloud e sarà dotato di proiettore, fotocamera, speaker e microfono, quindi l'unico modo per interagire sarà tramite voce o gesture come se i nostri sensi avessero un assistente che sente quello che sentiamo noi e ripete quello che diciamo noi.


Conclusioni

Il rapporto tra tecnologia e l’uomo si è evoluto nel tempo, e continuerà a farlo, intensificandosi e aumentando la sua influenza anche sulla società, quindi sui rapporti tra noi uomini. Sicuramente sarà interessante scoprire come ci adatteremo alle future invenzioni e come la nostra società cambierà ancora.

 

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